La digitalizzazione in gigapixel ha permesso di leggere la scritta ‘io’ sul colletto di un uomo: è la conferma dell’autoritratto.
Una scoperta arriva nel Cinquecentenario della morte del Perugino.
Sì, perché attraverso la digitalizzazione in gigapixel dell’Adorazione dei Magi, uno dei capolavori di Pietro Vannucci. L’altissima risoluzione ha permesso non soltanto una serie di indagini tecniche, ma anche di leggere la scritta ‘io’ sul colletto di un uomo che si trova alla sinistra della rappresentazione.
Quel giovane, per un’evidente somiglianza, si è sempre ritenuto essere lo stesso Perugino, ma ora la scoperta spazza via qualsiasi dubbio e conferma la presenza dell’autoritratto nel capolavoro Adorazione dei Magi.
Scoperta nell’Adorazione dei Magi del Perugino
La novità è stata svelata lunedì mattina da Haltadefinizione che ha confermato la collaborazione con la Galleria Nazionale dell’Umbria per «la campagna di acquisizione dei dipinti, che si inserisce tra le iniziative promosse per commemorare il quinto centenario».
Una selezione dei capolavori del Perugino esposti nel maggiore museo della regione è da oggi disponibile sul sito di Haltadefinizione, che ha acquisito nei mesi scorsi le opere del Perugino e la sua fruizione ad altissima definizione permetteranno a tutti gli appassionati di accedere ed esplorare i dettagli e la magnificenza dei capolavori da qualsiasi parte del mondo.
Pierini sulla digitalizzazione
«Questo strumento è un potenziamento della vista, qualcosa di inimmaginabile, è come trasformare tutte le nostre opere in quadri fiamminghi, dove la potenza visiva è portata al cubo», ha detto Marco Pierini, direttore della Gnu. «Il progetto di digitalizzazione va al di là del progetto espositivo perché rende le opere fruibili da remoto, ma offre anche molto di più, perché è uno strumento di conservazione e di ricerca, prima ancora che di fruizione».