Oggi 06 aprile si venera San Pietro da Verona.
San Pietro da Verona, sacerdote e martire, nacque nel 1200 a Verona e morì il 6 aprile del 1252 a Seveso.
Nacque a Verona, l’anno 1200. Benché i suoi genitori e tutti i suoi parenti fossero manichei, il nostro Pierino, protetto dalla divina grazia, rimase illeso da questa particolare religione, poiché a sette armi fu mandato dal padre ad una scuola cattolica, ove assieme ai primi elementi apprese la dottrina apostolica.
Un suo zio vedendo il grande amore del fanciullo per la religione cattolica, tanto fece che lo tolse da quella scuola. Di comune accordo con il padre fu mandato all’Università di Bologna, ambiente allora di sfrenata scostumatezza. Quanti fiori in mezzo a tanto marciume erano appassiti! Ma il giglio olezzante di Pietro, la candida sua anima, fu dal Divino Giardiniere serbata immacolata.
Stomacato per tanto male, decise di abbandonare tutto e tutti e si chiuse nella pace del chiostro domenicano, sotto la guida del suo santo Fondatore.
Suo principale studio era imitare i più fervorosi e cercare d’emularli. Ancora novizio, cadde in una gravissima malattia, che mise in pericolo la sua preziosa esistenza; per grazia di Dio superò questa crisi e, nonostante rimanesse assai indebolito, s’applicò agli studi così che meritò, ancora chierico, la cattedra di Sacra Scrittura e di teologia del suo convento. Fin d’allora con grande sapienza e zelo difese la dottrina cattolica e confutò gli eretici.
Consacrato sacerdote, fu un instancabile ministro della parola di Dio nell’Italia Settentrionale e Centrale; migliaia erano le conversioni ch’egli operava colla sua parola e innumerevoli le anime che indirizzò alla santità. A suggello del suo apostolato, egli chiese al Signore il martirio, ma Gesù volle prima sottoporlo a un’altra prova, per meglio prepararlo a questo atto eroico.
Fu accusato da alcuni confratelli d’aver introdotto nella sua cella persone d’altro sesso ed essersi intrattenuto a lungo con esse. Pietro senza punto affermare o negare, umilmente confessò d’essere un grande peccatore.
Il Superiore credendolo colpevole, gli proibì di predicare e lo mandò come penitente al convento di Jesi. Ma l’innocenza trionfa sempre e Pietro riconosciuto innocente fu d’allora in poi ammirato e venerato dagli stessi accusatori. Fu pure premiato dal Signore, il quale infuse nuova grazia alle sue prediche. Ma gli eretici vedendo l’immenso bene che compiva, pensarono di togliergli la vita.
Conosciuta la via che avrebbe percorso per portarsi a Como, si posero in agguato, e al suo passaggio, assalitolo a colpi di sciabola l’uccisero il 6 aprile 1252. Prima di spirare balbettò una volta ancora il Credo, mentre il dito della sua destra, intinta nel proprio sangue scriveva nella sabbia: « Credo ».
PRATICA. Cristiano, il Credo è il simbolo della fede cattolica che professi: esso riassume la verità della religione. Recita tutti i giorni questa ammirabile preghiera.
PREGHIERA. Fa’, te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che imitiamo la fede del tuo martire Pietro quale per la dilatazione della stessa fede, meritò di ottenere la palma del martirio.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Milano la passione di san Pietro, dell’Ordine dei Predicatori, Martire, ucciso dagli eretici per la fede cattolica.
ICONOGRAFIA
Nell’iconografia San Pietro viene raffigurato quasi sempre in abito domenicano con un libro in una mano, la palma del martirio nell’altra e con il capo trafitto da una roncola o un grosso coltello.
Anche nelle scene del suo martirio San Pietro ha sempre gli stessi abiti da domenicano. La storia del suo assassino, tale Carino da Balsamo, in un certo qual modo ricorda la storia di S. Paolo che si convertì dopo aver ucciso tanti cristiani.
Cos’ anche, l’uccisore di S. Pietro, convertitosi, vestì egli stesso l’abito di terziario domenicano e morì in concetto di santità nelle Marche, venendo elevato dalla Chiesa alla gloria degli altari e venerato come Beato Carino da Balsamo.
Scrive un insigne domenicano, autore di una vita del Santo celebrato oggi, che: «Carino fu perdonato e si pentì del suo tremendo delitto; convertitosi, egli chiese di potersi ricoprire dell’abito che indossava il dolce servo del Signore, e finì fratello laico in un convento domenicano delle Marche dove si dedicò al lavoro e a tale durissima penitenza d’espiazione che il popolo lo venerò dopo la morte come beato».
Spesso viene anche raffigurato insieme ad altri santi di notevole importanza come il dipinto di Giovanni Battista Cima da Conegliano insieme a San Benedetto e San Nicola di Bari oppure come nella tela di Juan de Borgoña con Maria Maddalena, Caterina da Siena e beata Margherita d’Ungheria.