• on 15 October 2021

MILANO e COLONIA legate dai MAGI


Ecco alcune foto storiche che mostrano il dopoguerra in queste due città, documenti storici che mostrano la vita di quegli anni.

La prima foto di Milano tratta da “LA DOMENICA DEL CORRIERE” racconta i “fraterni soccorsi ai sinistrati delle incursioni su Milano. La chiesa dell’Incoronata ha ospitato molte famiglie senza tetto che vi hanno preso dimora con le masserizie salvate dal disastro”.

La seconda foto, sempre tratta da “LA DOMENICA DEL CORRIERE”, mostra “La Scala di Milano colpita dalle bombe nemiche. Come si presenta la sale del teatro dopo il crollo del tetto”.

La prima foto di Colonia scattata nel 1949 mostra la Cattedrale di Colonia e ciò che rimane del Ponte Hohenzollern.

La seconda foto di Colonia, sempre scattata nel 1949, mostra la vista posteriore della cattedrale di Colonia.


LA STORIA DELLE SANTE RELIQUIE

La storia narra che i Re Magi, dopo la morte di Gesù, sentirono il bisogno di tornare a Gerusalemme. Qui affrontarono il martirio e furono seppelliti in un’unica tomba. Le loro spoglie furono ritrovate da Elena, la madre dell’imperatore Costantino I il Grande, capo dell’Impero Romano d’Oriente, che le trasferì da Gerusalemme a Costantinopoli, collocandole e custodendole nella chiesa di Santa Sofia.

Eustorgio, eletto vescovo di Milano nel 343 quando era governatore della città, in visita a Costantinopoli per rendere onore all’imperatore fu omaggiato da Costantino delle reliquie dei Magi. Caricato il pesantissimo sarcofago di marmo su un carro trainato da buoi, fece di ritorno a Milano: giunto a Porta Ticinese, per il peso del sarcofago, il carro sprofondò nel fango. Eustorgio lo riconobbe con un segno di Dio: è così che scelse quel punto esatto per la costruzione della prima Basilica.

La storia delle reliquie dei Re Magi prosegue circa 8 secoli dopo: nel 1164 l’imperatore Federico I Barbarossa rase al suolo la città e diede ordine al consigliere e arcivescovo di Colonia, Rinaldo Von Dassel, di impadronirsi delle reliquie dei Magi e trasferirle lì dove, per custodirle e onorarle, fu costruito un Duomo, maestoso monumento di arte gotica. L’asportazione delle reliquie aveva una forte valenza politica-religiosa: con questo gesto si intendeva impedire la rinascita di Milano che poteva avvenire solo sotto la protezione dei corpi santi.

Secondo il cronista milanese Sire Raul, autore delle Gesta Frederici Imperatoris in Italia, il vescovo di Colonia, al seguito dell’imperatore, portò via i corpi dei SS. Nabore e Felice e altri tre corpi che erano nella chiesa del beato Eustorgio e che erano ritenuti essere quelli dei Magi (da L’antica Cappella dei Magi in Sant’Eustorgio. Ricerche d’archivio e scavo archeologico di Vittoria Castoldi, Stefano Cervo, Diego Veneziano). Nonostante diversi tentativi di riportare le reliquie a Milano da Ludovico il Moro a Federico Borromeo, solo nel 1904 il Cardinal Ferrari, arcivescovo di Milano, ottenne una parziale restituzione delle reliquie, ora conservate in un’urna posta sopra l’altare dedicato ai Magi all’interno della Basilica di Sant’Eustorgio.

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