Milano è da sempre legata al culto dei Magi. Secondo la tradizione, infatti, la basilica di Sant’Eustorgio fu edificata apposta per custodire le loro reliquie, come testimonia anche la stella a otto punte che campeggia sulla cima del campanile. La storia dei Magi a Milano parte da lontano, nel 343, quando Eustorgio, governatore della città, fu eletto vescovo dal popolo e andò a Costantinopoli per ottenere il consenso ad assumere la carica. L’Imperatore fu talmente contento che un suo funzionario diventasse vescovo, che gli diede in dono le reliquie dei Magi. Eustorgio le portò per mare e per terra in un sarcofago di marmo, alto più di tre metri, ancora conservato all’interno della chiesa: il carro di buoi che lo trainava si fermò proprio qui, in Ticinese, dove lui decise di erigere la basilica. Nel 1164 l’imperatore Federico I, il Barbarossa, trafugò le reliquie e le portò a Colonia, dove sono tuttora conservate: solo nel 1904, il cardinal Andrea Carlo Ferrari, vescovo di Milano, ne ottenne una parziale restituzione. I frammenti di ossa (una tibia, una fibula e una vertebra) sono conservati in un’urna posta sopra l’altare dei Magi, un’ancona marmorea con tre scene scolpite: la prima rappresenta il viaggio, «perché i Magi sono l’icona dell’uomo che ricerca il senso della vita», spiega don Giorgio Riva, da sei anni parroco di Sant’Eustorgio. La seconda mette in scena l’adorazione, nella terza scena i Magi che sognano una nuova strada per il ritorno. «L’ancona, insomma, e più in generale la storia dei Magi, rende l’idea di cosa vuole dire essere ricercatori della verità». Per celebrare i Magi, il giorno dell’Epifania un corteo in costume parte da piazza del Duomo, passa per San Lorenzo e arriva fino a Sant’Eustorgio: tutti gli anni dal 1336. «Pare che solo la peste abbia interrotto il rito — racconta Natale Puleo, che un anno fa ha fondato l’Associazione Amici dei Magi —. Ad attendere i Magi c’è un presepe vivente con una famiglia vera che interpreta quella sacra». Il corteo parte domenica alle 11.15. E quest’anno più che mai la storia di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre sembra attirare l’attenzione di molti milanesi e turisti grazie anche a due capolavori pittorici «ospiti» in città ancora per alcuni giorni: l’Adorazione dei Magi di Perugino, in esposizione gratuitamente a Palazzo Marino fino al 13 gennaio, e quella dipinta da Paolo Veronese nel 1573, che arriva da Vicenza, visibile fino al 20 gennaio al Museo Diocesano (ingresso 8 euro), proprio di fianco a Sant’Eustorgio. In occasione della mostra la parrocchia ha scelto di rendere già visibili le reliquie dei Magi all’interno della basilica, di solito esposte solo il giorno dell’Epifania.
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