Quella del Corteo dei Magi è una delle tradizioni più antiche di Milano: sin dal Medioevo, la sfilata dei Magi è uno degli eventi più amati dai milanesi che vi assistono entusiasti, disponendosi lungo tutto il percorso.
Il corteo parte, ogni anno nel giorno dell’Epifania, da Piazza del Duomo, si ferma a San Lorenzo – dove si trovano i figuranti che impersonano Erode e la sua scorta – e giunge fino alla Basilica di Sant’Eustorgio. Qui, sul sagrato, è allestito un palco con i personaggi della Sacra Famiglia, a cui i Magi portano i loro doni.
Accanto su marmo venti secoli di storia dei Magi.
Il Corteo dei Magi si svolge a Milano dal lontano 1336.
Organizzato dalla parrocchia di Sant’Eustorgio e movimentato da volontari vestiti di preziosi costumi d’epoca, il corteo ha lo scopo di rievocare il cammino fatto dai Magi alla ricerca del Creatore.
Arrivato, quasi ininterrottamente, fino ai nostri giorni, attraversa le strade del centro di Milano partendo da piazza del Duomo per arrivare in piazza Sant’Eustorgio con il devoto omaggio dei
Magi ad un presepe vivente che lo attende all’interno della Basilica.
Giunti in piazza Sant’Eustorgio, sollevando gli occhi, scorgerete il campanile della Basilica, imponente e pregno di fascino leggendario.
Sulla cima di quello che è, ancora oggi, il campanile più alto di Milano, non troverete una croce, ma una stella ad otto punte: sta ad indicare la presenza, all’interno della Basilica, delle reliquie dei Magi, da sempre oggetto della devozione dei fedeli.
Come sono giunte qui le reliquie dei tre Magi?
Secondo la leggenda, i Magi, che erano tornati nelle regioni della Caldea e della Persia dopo aver adorato il Bambin Gesù a Betlemme, sentirono il bisogno di recarsi di nuovo a Gerusalemme quando appresero della morte in croce del figlio di Dio.
Intenzionati a testimoniare la fede di cui si erano fatti banditori, lì, affrontarono il martirio e vennero seppelliti in un’unica tomba.
Le loro spoglie furono ritrovate da Elena, la madre dell’imperatore Costantino I “il Grande”, capo dell’Impero Romano d’Oriente, che le trasferì da Gerusalemme a Costantinopoli, collocandole e custodendole nella chiesa di Santa Sofia.
Eustorgio fu eletto vescovo nel 343 e si recò a Costantinopoli per rendere onore all’imperatore: Costantino gli fece dono delle reliquie dei Magi.
Caricato il pesantissimo sarcofago di marmo su un carro trainato da buoi, fece di ritorno a Milano: giunto a Porta Ticinese, per il peso del sarcofago, il carro sprofondò nel fango. Eustorgio lo riconobbe con un segno di Dio: è così che scelse quel punto esatto per la costruzione della prima Basilica.
La tradizione diviene storia
La tradizione divenne storia nel 1164 quando l’Imperatore Federico I Barbarossa, rasa al suolo Milano, diede ordine al consigliere e arcivescovo di Colonia, di impadronirsi delle reliquie dei Magi e trasferirle lì dove, per custodirle e onorarle, fu costruito il duomo, impareggiabile monumento di arte gotica.
Solo nel 1904, il Cardinal Ferrari, arcivescovo di Milano, ottenne una parziale restituzione delle reliquie, ora conservate in un’urna posta sopra l’altare dedicato ai Magi all’interno della Basilica di Sant’Eustorgio.